Gualdo Tadino

Gualdo Tadino ha avuto origine nel XII0 secolo per opera dei profughi dell’antica Tadinum, città fondata dagli autoctoni popoli umbri. Primitivamente sorgeva nella pianura sottostante ai lati della via consolare Flaminia. Città vasta e fiorente durante il periodo romano, cominciò a decadere nell’alto medioevo a causa dei frequenti saccheggi a cui veniva sottoposta dai barbari, dei quali subì a lungo il dominio.
Fu teatro nel 552 della celebre battaglia tra il generale dell’Impero Greco-Romano, Narsete e il Re goto, Totila, battaglia in cui quest’ultimo perse la vita.
Semidistrutta in quell’occasione, andò sempre più declinando sotto il duro gioco dei Longobardi, finché nel 966 venne definitivamente distrutta dalle soldatesche dell’Imperatore tedesco Ottone III.
Risorse non lontano, intorno al 1150, con il nome di Waldam o Gualdo, ma la pericolosità del luogo convinse la popolazione a ricostruirla in posizione più sicura: sorse così, tra la fine del X110 e l’inizio del X1110 secolo, un nuovo insediamento in Valdigorgo o Valle di 5. Marzio.
Nel 1208 si mise sotto la protezione della vicina Repubblica Perugina con la speranza di ottenere aiuti e protezione, ma nel 1237 un furioso incendio la distrusse completamente per opera, sembra, di una donna del contado nocerino chiamata Bastola, il cui nome è rimasto tristemente famoso nelle tradizioni popolari locali.
La terza ed attuale Gualdo fu ricostruita con l’aiuto dell’Imperatore Federico Il che nel 1239, dalla Lombardia e dalla Toscana, arrivava in questo luogo con la splendida corte e il numerosissimo esercito.
L’imperatore fece erigere nel 1242 una robusta cinta muraria che abbracciava tutta la città per ricongiungersi alla Rocca Flea; in essa si contavano 4 Porte (S.Benedetto, 5. Donato, 5. Facondino e 5. Martino) e ben 17 torri di difesa.
Dopo la morte di Federico Il avvenuta nel 1250, Gualdo si sottomise nuovamente a Perugia. Nel 1367, però, le milizie del Cardinale spagnolo Gil Albornoz, per conto del Papa, la riportavano sotto il dominio dello Stato Pontificio, ma l’anno successivo ritornò nuovamente sotto il controllo perugino. Con la fine del XIV0 secolo cominciò per Gualdo un triste periodo di vita politica a causa delle continue sottomissioni ai Capitani di Ventura che in quei tempi si aggiravano per l’Italia Centrale.
Nel 1393 fu possedimento di Biordo Michelotti, nel 1403 di Ceccolino Michelotti, nel 1416 di Braccio Fortebracci. Nel 1432 fu sotto il dominio di Corrado Trinci, Signore di Foligno. Nel 1433 il Pontefice ne concesse la giurisdizione a Francesco Sforza, Duca di Milano; nel 1442 finì a Nicolò Piccinino.
Finalmente, nel 1513, per la sua posizione strategica tra lo Stato della Chiesa ed il Ducato di Urbino, Papa Leone X dichiarò Gualdo sede di Legazione Autonoma, governato, quindi, da appositi Cardinali Legati.
Nel 1798, con la dichiarazione della fine del potere temporale dei Papi, per opera delle truppe francesi, fece parte della Repubblica Romana, nel Dipartimento del Trasimeno, come Capoluogo di Cantone, con un Prefetto ed una Municipalità propri.
Nel 1814, ripreso dalla Chiesa, veniva assegnato alla Delegazione Apostolica di Perugia, nel distretto di Foligno, come Capoluogo di Governo alle dipendenze di un Governatore.
Nel 1833 Papa Gregorio XVI le concesse il titolo di Città con tutti gli onori e i privilegi e ne cambiò il nome nell’attuale Gualdo Tadino per distinguerla da altri luoghi e a ricordo della sua primitiva origine.
Nel 1849 era incorporata nella Repubblica Romana, sorta per opera di Garibaldi e Mazzini.
Nel settembre del 1860, il Generale Cadorna entrava in Gualdo Tadino con le truppe italiane, sanzionandone così per sempre l’unione al Regno d’Italia.

Ruggero Guerrieri